La
Protezione del Bue
Inclusa nel medesimo “pacchetto”
, la civiltà pastorale ed agricola di tradizione perpetua ospita, da
sempre, la protezione del bue, che non può sopravvivere altrove.
Oggi si tende a dissociare fra loro
le idee giuste, quindi i vegetariani abortisti tendono a fare delle
riserve per bestie da pascolo, come potrebbero essere i pochi buoi
muschiati, aggiungendovi dentr anche i lupi e gli orsi, al fine di dire che
la legge del più forte è naturale e che quindi se i buoi muschiati
o le renne vengono estinti dai predatori ciò era previsto; la legge
della lotta sarebbe nella natura, quindi l’uomo non si dovrebbe
intromettere per salvare i più vulnerabili.
Di questi sedicenti vegetariani la
società non ha bisogno; non è certo la natura feroce che si
manifesta sotto la protezione, lei sì naturale, di Krishna.
Siamo in tempi in cui l’animalismo
è ostile al dharma in cui si considera il varnashrama come contrapposto
alla
predica; quest'epoca vuole si fraintenda l’Islam come contrapposto alla
Coscienza di Krishna o al
Cristianesimo. Concependo le tradizioni provenienti da rispettivi modi
estatici di shri Krishna come se esse fossero aride e morte, i
materialisti le relegano in categorie identitarie ciascuna in contrasto
con l'altra.
Se la protezione del bue, nell'età della discordia artificiale e dell'ipocrisia, non si
afferma, è per questo.
Qualora tutti lavorassero con i
buoi, i padri…umani sarebbero ricercati per tale opera; di
conseguenza, i figli sarebbero visti come venuti dalla fortuna; le
madri di figli numerosi accudirebbero gli anziani e sarebbe con ciò
difficile convincerle a sottostare a datori di lavoro estranei, i quali sarebbero evidenziati, e sanzionati, nella loro empietà.
In tale atmosfera non ci
sarebbe spazio per sannyasi, brahmacari, vanaprastha o grihastha
invadenti, che in nome del distacco e della disidentificazione,
instaurino un’atmosfera impersonalista di colleghi e colleghe, "impegnando" chi non è nel loro ruolo impegnare.
Poiché quest’ultima tendenza al
disordine morale si è già consolidata, i dirigenti del movimento
internazionale per la coscienza di Krishna difficilmente vorranno una
protezione del bue sistematica come detto sopra; avendo discepole
direttamente, e non discepoli ciascuno con la moglie al proprio
individuale seguito, i maestri di oggi sanno che l’ impegno delle
madri, in famiglia a tempo pieno, toglierebbe loro la
disponibilità nel far leva sulle loro iniziate.
Ne viene che essi predichino come i
figli siano un incatenamento, ed il progresso materialista non
necessariamente male; male sarebbe, secondo loro, l’attaccamento
alla famiglia, da identificarsi con gli anziani, il marito ed i
figli, diventati poco utili.
Come il bue, non più usato per colpa dei
trattori, ha la prospettiva del mattatoio, così il padre di famiglia,
disoccupato per il lavoro inopportuno delle madri indotte dagli asura
all'aborto, ha la prospettiva di arruolarsi mercenario, nel mercato del
lavoro rivolto alla morte.
Sri Krishna, Che passa all’alba
con i buoi ed i vitelli, per andare a Govardhana, lascia il bija delricordo di Lui; questa è l’agricoltura.
Questo è un argomento a priori, del
quale c’è da parlare molto; altrimenti non si capisce il resto.
Dallo srimad Bhagavatam conosciamo
che il bue rappresenta il dharma; sostituendo il dharma con la
meccanica si credono le leggi di questa come indipendenti dal dharma.
Nello Srimad –Bhagavatam troviamo
le ragioni in proposito; dal primo Canto, capitoli sedici,
diciassette e diciotto, dove le tendenze, nel tempo in cui regna Kali –yuga personificato, vengono
identificate. Quando la meccanizzazione dell’agricoltura è agli
inizi, i brahmana cambiano la denominazione degli abhakta da “karmi”
a “ospiti”; quando l’esautorazione del bue dal suo ruolo sarà
completata, i brahmana che non vorranno insegnare agli
kshatrya e che quindi non vorranno il varnashrama , chiameranno gli abhakta “i clienti”, e con tale vocabolo
definitivo si legheranno alle idee di questi ultimi in modo
incontrovertibile. L’acqua da pubblica diventerà privata e, la
madre di famiglia, da privata diventerà pubblica.
Alle manifestazioni di Lakshmi,
donne e denaro, esempi di Krishna smaranam, verrà conferita
una valutazione sempre più adulterata, finché le donne verranno messe a lavorare in maniere inopportune e la pecunia consisterà
in carte di credito caricate numericamente non si sa da chi e con un
apparato a barre provvisto di funzioni audio-riceventi. Nell’aspetto
di donna, Lakshmi verrà considerata da privare della devozione a
Krishna e da impiegare secondo i falsi stereotipi degli asura.
A monte di detta regìa, misteriosa
ed internazionale, contro il dharma, rimane però la precedente
interconfessionale del dharma, costituita da dee apparentemente
rivali (tradizioni religiose), in realtà, però, in shri Krishna tra loro amiche. Nessuno sa dove esse si
riuniscano, perché il Loto del Pensiero di shri Krishna è il luogo loro di incontro.
Kali yuga in persona, ispiratore della
massoneria
odierna, farisaica, di danava, sa che il mistero con cui egli cerca di
coprire la Verità mediante etiche false esiste solo come conseguenza del
mistero in cui le sakhi, spontaneamente, ornano la Verità nella bhakti,
e teme, Kali yuga, che la Lakshmi vera eclisserà quella
falsa da lui illusoriamente propagata; per questo,
come Kamsa o come Erode, Kali yuga cerca di eliminare, in terra, la
memoria della civiltà di shri Krishna nei Pascoli di Vrindavana, e
siccome è l’età dell’ipocrisia, dell’oro
falso e del ferro verniciato di giallo, lo fa con il buonismo
dell’istruzione obbligatoria delle scuole e delle televisioni di
stato, le quali esortano a riempire i pascoli di lupi e di orsi. Chi gli
crederà, naturalmente
respingerà l'idea della protezione del
bue; praticamente tutti, oggi, carnivori e non, strillerebbero
protestando con veemenza se al mattatoio ci andasse una tigre.
Quei maestri
che reputano che una madre debba avere loro “per la parte
spirituale” ed il marito “per la parte materiale”, insistendo, subito
dopo, dinanzi all' auditorio femminile, sul dovere di lasciare la
materialità cioè la famiglia, per affidarsi solo a Krishna,
attraverso di loro, ebbene, quei maestri, non potranno dare conforto,
ashrama. Hanno già fallito e non si sa, nella vita
prossima , dove andranno.
I mariti delle gopi sono i gopa, i padri che tornano nelle rispettive case a rendere la
testimonianza, alle gopi, di sri Krishna, con Cui essi avevano trascorso i giochi del giorno.
Solo i sahaja vogliono fare intendere come
se fossero ostacoli, tali testimoni diretti di shri Krishna; con la
loro letteratura
e con i loro dipinti, oggi i sahaja hanno praticamente monopolizzato
tutto il materiale reperibile, in tema.
Come la meccanizzazione dell'agricoltura è
servita a Kali yuga in persona ad eliminare le funzioni del dharma,
rappresentato dal bue, così il sahajismo neoindù, appoggiato dalle idee
degli anni 'sessanta del secolo scorso, ha escluso il canone estetico dello sringara, necessario per visualizzare le Murti.
Privato della protezione del dharma anche
nella forma di protezione del bue, di conseguenza le basi non sorreggono
più, e vediamo come le affermazioni di voler rappresentare "una scienza
e non una religione" si stiano trasformando nelle pretese di poter
snobbare la "religione", parola che significa "relazione", rasa,
ovviamente con shri Krishna.
Guardare la religione dal basso all'alto e non
dall'alto in basso è in sintonia con il verso dell'umiltà, il terzo nel
shri Sikshastaka, che shri Krishna Caitania ci insegnò, cantando:
"Trinad api sunicena/ taror api sahishnuna/ amanina manadena/ kirtaniya
sada Hari".
La terra appare nella forma di mucca sia a
maharaja Prithu che ai deva convenuti dinanzi a Brahma prima che shri
Krishna appaia, così che la terra, nella forma di mucca, si faccia
coltivare dal bue. Krishna, al momento del Proprio passaggio con i
vitelli,
ingenera il bija della rimembranza di Lui nelle coscienze degli esseri,
che, nella metafora, fungono da campo, kshetra, di tale bija, o seme.
Chi non vuole questo, compra, con le sue fatiche
dannate, un trattore, comparso, alla fine della prima guerra
mondiale, in contemporanea alle vittorie del sionismo, del
comunismo, del superomismo, della vivisezione, della distruzione della
famiglia e della religione, dei mattatoi, del liberismo e del
traffico di organi.
I dualisti dipingono i
devoti di shri Krishna, Pastore supremo, come integralisti: a ragione, perché shri Krishna Caitania stesso ci insegna che la
fedeltà di chi spera in sri Krishna può essere solo integrale.
Vaibhava das